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Castelli Girona e La Maratona Dles Dolomites
Girona e il ciclismo vanno di pari passo. In ogni cerchia di amici, c'è almeno un appassionato di bici. Nel nostro gruppo, ad esempio, siamo tutti appassionati delle avventure su due ruote, passando le giornate a sognare nuovi viaggi, sfide e momenti gioiosi in bicicletta. È così che abbiamo iniziato a immaginare ciò che sembrava irraggiungibile.  Durante un freddo inverno, mentre pianificavamo un modo per fuggire dal caldo estivo di Girona, la soluzione ci divenne chiara: le montagne.
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Siamo Oscar, Javi, Marta e Sergi, un gruppo di amici che hanno condiviso numerose avventure ciclistiche. E' Oscar che ha dato inizio a questo viaggio. La sua visione della vita, unita all'ottimismo e al suo sorriso contagioso ci hanno catturato quando ci disse: "Ehi, perché non andiamo nelle Dolomiti?" Per me e Javi, le Dolomiti occupano un posto speciale nei nostri cuori a tal punto da essere una delle destinazioni più magiche che abbiamo mai vissuto. Il fascino di quelle montagne e la bellezza del paesaggio che le circonda ci hanno richiamato per la terza volta. Nonostante non sapessimo come e quando, la nostra decisione ormai era stata presa. Sergi era già pronto con la sua macchina fotografica, immaginando gli innumerevoli ritratti da catturare. Castelli ci ha supportato fin dall'inizio, guidandoci verso l'Italia. La Maratona Dles Dolomites ci aspettava... Anche se mancavano sei mesi, il giorno arrivò rapidamente; ed anche se incerti su quanto fossimo preparati, la nostra passione e il nostro entusiasmo oscurarono ogni dubbio.

Siamo partiti da Girona venerdì alle 3:30 del mattino. Otto lunghe ore dopo siamo arrivati a Fonzaso, sede della Castelli. Prima del nostro arrivo, abbiamo fatto una breve sosta per gustare una porchetta squisita, preparata con cura per nove ore dal proprietario di un bar, anche ex ciclista, che ci ha ricordato l'eccellenza culinaria italiana.Soren, il responsabile marketing di Castelli, ci ha accolto calorosamente in azienda. Esplorando ogni angolo della sede, siamo rimasti piacevolmente sorpresi di trovare un luogo che, nonostante l'uso di tecnologie all'avanguardia nella produzione di capi, conserva un'essenza familiare e artigianale.
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Il nostro viaggio è continuato verso Corvara in Badia, facendo una sosta al Lago di Alleghe per un gelato artigianale, un'altra gemma della gastronomia italiana. La strada per Corvara ha preparato il palcoscenico per le meraviglie che ci aspettavano alla Maratona, circondata dal paesaggio alpino mozzafiato. Sabato, ci siamo uniti ad una social ride organizzata da Castelli, una decisione di cui siamo stati grati, poiché ritardare una pedalata in un paradiso ciclistico sarebbe stata una tortura.

Il sole splendeva, la strada dal Passo Campolongo al Pordoi era spettacolare e lungo il percorso abbiamo incontrato persone fantastiche. Cos'è esattamente che rende le persone di questa valle così allegre ed ospitali? È forse perché vivono in pace e armonia? È il potere delle montagne? Accolgono i visitatori come se fossero parte della famiglia, ed è da apprezzare; ti fanno sentire a casa.

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Domenica 7 luglio, il giorno della Maratona; ci siamo svegliati alle 4 del mattino, abbiamo fatto colazione e siamo usciti dall'hotel alle 6:30. Il tempo non sembrava molto buono. Improvvisamente, la realtà dell'estate in alta montagna ci ha colpito: la strada era bagnata, ha ricominciato a piovere ed erano 9 gradi alla partenza. Vestiti con Gabba, Tempesta, copriscarpe e guanti, non ci mancava nessun indumento. Alla partenza, si potevano vedere le soluzioni ingegnose delle persone abituate a uscire in bicicletta in qualsiasi circostanza: sacchetti di plastica e tute per coprirsi dalla pioggia e dal freddo. Le classiche erano tornate ed eravamo felici di rivedere l'essenza del ciclismo più puro.

Lungo il percorso, abbiamo visto diverse biciclette tra le più classiche. Erano visibili tutti i tipi di materiale con cui una bicicletta possa essre costruita. Abbiamo potuto apprezzare persone provenienti da ogni dove, con storie uniche e peculiari. Tutti salivano sotto la pioggia e il freddo, mossi da una sola forza: l'amore per il ciclismo.

Iniziammo a salire il Passo Campolongo, poi il Passo Pordoi, il Passo Sella, e subito a seguire il Gardena, fino a tornare a Corvara da cui abbiamo imboccato la salita più lunga, il Passo Giau e Falzarego. Javi e Sergi hanno dedicato tutta la corsa a incoraggiare le persone che avevano più difficoltà, tifando e cantando, spingevano quelli che non riuscivano a salire, diventando n breve tempo l'anima della festa. Oscar, sopraffatto dall'immensità del paesaggio, osservava ad occhi spalancati lo spettacolo che sembrava uscito da un film. Otto ore dopo eravamo tutti insieme di nuovo all'hotel, dove ci aspettava una jacuzzi all'aperto come ricompensa. Eravamo esausti!

Quella stessa sera Soren e Camila ci portarono a cena all'Ustaria Posta, un altro di quei gioielli nascosti che non avremmo mai trovato se non fosse stato per qualcuno del posto che ce lo mostrava. Ustaria Posta combina la tradizione italiana all'influenza austriaca, e la passione per il ciclismo ad un'ospitalità eccezionale. Grazie Eduard per il tuo umorismo, l'affetto e per averci fatto sentire così speciali. Torneremo presto!

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Lunedì, come ciliegina sulla torta, abbiamo preso la strada per Mezzolombardo, dove abbiamo fatto una visita molto speciale all'Azienda Agricola Foradori. Myrtha ed Emilio, i proprietari, ci hanno accolto e mostrato la cantina di famiglia, dove producono vini unici con il loro Teroldego del Campo Rotaliano; vini Pinot Grigio molto gustosi macerati per mesi e la Nosiola, ormai quasi introvabile, che hanno prodotto in anfore di terracotta.
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Siamo arrivati in Italia con l'obiettivo di completare una grande sfida come la Maratona delle Dolomiti: 138 km con 4230 m di dislivello positivo, ma nell'immediato, quello che sembrava essere l'obiettivo principale, divenne il secondario. L'impatto che questo viaggio ha avuto su di noi non ha nulla a che fare con la distanza, i watt o il dislivello, ma con l'ospitalità e l'affetto di tutte le persone che ci hanno accolto in uno dei luoghi più spettacolari della Terra. Sono loro che hanno reso questa avventura un ricordo indimenticabile. Torniamo a Girona con il cuore pieno di gioia, grati delle nuove esperienze che abbiamo vissuto e che non vediamo l'ora di condividere con coloro che ci circondano.  Grazie Italia, è stato un sogno!
Maratona Sunday 29
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