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OLTRE LA CORSA, L'ATTESA E L'EMOZIONE
Quando si guarda al Giro si viene catturati da un’unica prospettiva: quella della gara con gli atleti che si sfidano fino all'ultimo minuto, a volte persino fino agli ultimi secondi. L'attenzione si concentra sul ritmo delle pedalate, sul sudore che cola dai loro visi, sulle espressioni di fatica, sulla fame di rivalsa e sull'energia che traspare in ogni loro singolo movimento.

Oggi, invece, vogliamo farvi cambiare prospettiva e portarvi a farvi vivere il Giro in modo diverso raccontando il dietro le quinte e l’attesa che precede l’arrivo dei corridori. Un incastro di persone, città e luoghi che si unisce in un Tetris perfetto in cui il collante è l’attesa e la trepidazione per la gara e per l’arrivo degli atleti.

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18esima Tappa: Da Fiera a Padova

Siamo a Fiera di Primiero, la partenza della nostra 18esima tappa. Qui il rosa si fonde con la natura e il paesaggio montano assume una nuova vita riscaldato dall’affluenza di persone e dall'energia che solo una tappa del Giro può creare. Nelle vie del centro le generazioni si mescolano: ci sono bambini elettrizzati che, non chiudono occhio da giorni, accanto a anziani che rivivono i bei tempi del ciclismo, quando tutto era più autentico e crudo. Ci sono quelli che sono saliti in bici prendendosi un giorno libero dal lavoro per inseguire una delle passioni che li mantiene vivi e liberi. C’è una mamma che, con orgoglio, scatta una foto alla sua famiglia consapevole che diventerà un ricordo prezioso destinato ad essere incorniciato e posto su una mensola in salotto - o di questi tempi - archiviato in un cloud, nella cartella degli album digitali di famiglia.
Ci sono nonni che tengono la mano ai nipoti, con gli occhi pieni di entusiasmo e la voglia di trasmettere - a ciò di più caro che hanno - l’amore e la spensieratezza di godersi ogni istante e la semplicità che li circonda.
Camminando, si sentono parlare inglese, tedesco e spagnolo, segno tangibile di come questo sport non solo unisca generazioni diverse, ma anche culture e popoli provenienti da ogni angolo del mondo. Il Giro d'Italia diventa così un punto di incontro globale, dove le differenze linguistiche si sciolgono davanti alla passione condivisa per il ciclismo e per l'emozione della competizione. 

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Mano a mano che ci spostiamo dalla partenza e proseguiamo il nostro viaggio incontriamo coloro che hanno deciso di salire in bici per vedersi l’inizio della tappa. Ci muoviamo quasi disturbando la loro cadenza, in un delicato equilibrio tra il desiderio di vivere da vicino l'emozione della gara e il silenzio che la precede.
In tutto il tragitto, ci lasciamo contagiare dall’entusiasmo. Ci sono interi paesi addobbati con palloncini e striscioni rosa, ci sono persone che si sono accampate con tavoli da sagra e gazebo pronti per festeggiare. C’è uno striscione che recita “dopo la mamma ho solo il ciclismo” testimone che questo sport è talmente radicato da associarlo a una delle cose che più care a noi italiani.

Se solo potessimo catturare l'energia di coloro che si trovano lungo le strade, in trepidante attesa, sarebbe meraviglioso fermare il tempo e permettere a questi momenti di gioia di diffondersi anche nella routine di tutti i giorni.


Man mano che ci avviciniamo a Padova, il flusso di persone lungo il percorso non accenna a diminuire; al contrario, sembra crescere di intensità e di numero. Ci troviamo immersi sempre più nel rosa che orna ogni ringhiera, terrazzo e campo lungo il nostro viaggio. È come se l'intero paesaggio si tuffasse nell'atmosfera magica del Giro d'Italia, abbracciando con entusiasmo il passaggio della corsa e celebrando l'emozione che essa porta con sé.

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Eccoci, a pochi chilometri dal traguardo dove l'energia è palpabile ad ogni metro che facciamo. La maestosa basilica del Sant'Antonio si staglia alla nostra sinistra, come a ricordarci che questo luogo speciale oggi è ancora più carico di significato. Mentre avanziamo, un boato di entusiasmo si leva tra la folla: non c'è una persona che non ci saluti, che non inciti il nostro arrivo. Migliaia di foto e video vengono scattati, desiderosi di immortalare la nostra presenza e di condividere questo momento così speciale, in modo che possa essere rivissuto ogni volta che lo si desidera.

L’entusiasmo della carovana e dei ragazzi che la compongono si fonde con quello delle persone ammassate nelle transenne in attesa di colui che taglierà la linea del traguardo. La stessa attesa che abbiamo immortalato su tutto il percorso in un turbinio di emozioni. L'attesa che ci fa trattenere il respiro e spalancare gli occhi quando verrà incoronato il vincitore.

Rimaniamo così rimaniamo colmi di gratitudine per l'opportunità di vivere e condividere quest'avventura, consapevoli che ogni istante è parte di un'emozionante storia che continua a scriversi, tappa dopo tappa, nel cuore di chi ama il ciclismo.

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