Siamo partiti da Girona venerdì alle 3:30 del mattino. Otto lunghe ore dopo siamo arrivati a Fonzaso, sede della Castelli. Prima del nostro arrivo, abbiamo fatto una breve sosta per gustare una porchetta squisita, preparata con cura per nove ore dal proprietario di un bar, anche ex ciclista, che ci ha ricordato l'eccellenza culinaria italiana.Soren, il responsabile marketing di Castelli, ci ha accolto calorosamente in azienda. Esplorando ogni angolo della sede, siamo rimasti piacevolmente sorpresi di trovare un luogo che, nonostante l'uso di tecnologie all'avanguardia nella produzione di capi, conserva un'essenza familiare e artigianale.
Il nostro viaggio è continuato verso Corvara in Badia, facendo una sosta al Lago di Alleghe per un gelato artigianale, un'altra gemma della gastronomia italiana. La strada per Corvara ha preparato il palcoscenico per le meraviglie che ci aspettavano alla Maratona, circondata dal paesaggio alpino mozzafiato. Sabato, ci siamo uniti ad una social ride organizzata da Castelli, una decisione di cui siamo stati grati, poiché ritardare una pedalata in un paradiso ciclistico sarebbe stata una tortura.
Il sole splendeva, la strada dal Passo Campolongo al Pordoi era spettacolare e lungo il percorso abbiamo incontrato persone fantastiche. Cos'è esattamente che rende le persone di questa valle così allegre ed ospitali? È forse perché vivono in pace e armonia? È il potere delle montagne? Accolgono i visitatori come se fossero parte della famiglia, ed è da apprezzare; ti fanno sentire a casa.
Lungo il percorso, abbiamo visto diverse biciclette tra le più classiche. Erano visibili tutti i tipi di materiale con cui una bicicletta possa essre costruita. Abbiamo potuto apprezzare persone provenienti da ogni dove, con storie uniche e peculiari. Tutti salivano sotto la pioggia e il freddo, mossi da una sola forza: l'amore per il ciclismo.
Iniziammo a salire il Passo Campolongo, poi il Passo Pordoi, il Passo Sella, e subito a seguire il Gardena, fino a tornare a Corvara da cui abbiamo imboccato la salita più lunga, il Passo Giau e Falzarego. Javi e Sergi hanno dedicato tutta la corsa a incoraggiare le persone che avevano più difficoltà, tifando e cantando, spingevano quelli che non riuscivano a salire, diventando n breve tempo l'anima della festa. Oscar, sopraffatto dall'immensità del paesaggio, osservava ad occhi spalancati lo spettacolo che sembrava uscito da un film. Otto ore dopo eravamo tutti insieme di nuovo all'hotel, dove ci aspettava una jacuzzi all'aperto come ricompensa. Eravamo esausti!
Quella stessa sera Soren e Camila ci portarono a cena all'Ustaria Posta, un altro di quei gioielli nascosti che non avremmo mai trovato se non fosse stato per qualcuno del posto che ce lo mostrava. Ustaria Posta combina la tradizione italiana all'influenza austriaca, e la passione per il ciclismo ad un'ospitalità eccezionale. Grazie Eduard per il tuo umorismo, l'affetto e per averci fatto sentire così speciali. Torneremo presto!